In occasione della Giornata della Disabilità,
sensibilizzata e istituita dall’ONU, il nostro Istituto – e in particolare il
nostro plesso – ha voluto celebrare con consapevolezza e partecipazione questa
ricorrenza così significativa.
In ogni classe è stata realizzata un’attività
interdisciplinare e trasversale per far comprendere l’unicità di ciascuno di
noi. Ed è proprio “unicità” la parola che meglio rappresenta come
dovremmo considerarci, grandi e piccoli: un termine emerso con forza durante la
progettazione delle varie attività.
La disabilità non deve essere vista come diversità, ma
come una diversa abilità, una qualità differente che può rendere le
nostre vite speciali, particolari, meravigliose, persino straordinarie.
Oggi abbiamo ricordato questo, perché ogni giorno celebriamo le qualità
di ognuno di noi.
C’è un vecchio detto popolare: il mondo è bello
perché è vario.
Quella varietà siamo proprio noi, e possiamo riconoscerla e valorizzarla solo
se impariamo ad apprezzare anche le più piccole cose che ci circondano.
In ogni classe non si è parlato solo in modo teorico,
ma si è lavorato attraverso gesti concreti:
• scambi di amicizia con un braccialetto simbolico;
• attività ludiche per imparare a fidarsi e ad affidarsi;
• visione di cortometraggi con momenti di riflessione;
• schede operative e laboratori pratici;
• manifesti, cartelloni e pensieri condivisi.
Questa giornata ci invita a guardare gli
altri con rispetto, ascolto e curiosità e non con giudizio.
Ci ricorda inoltre di includere per dare a tutti la possibilità di partecipare,
giocare, imparare e sentirsi parte del gruppo.
Perché quando una persona viene messa nelle condizioni
giuste, può mostrare tutto ciò che sa fare e … sorprenderci .
Ognuno di noi può fare la differenza: una mano tesa,
una parola gentile, la voglia di capire e collaborare possono essere di grande
aiuto per chi vive un disagio. Ogni giorno possiamo scegliere chi essere:
possiamo preoccuparci solo di noi stessi oppure promuovere tanti piccoli gesti
quotidiani verso chi ha bisogno.
Il messaggio che vogliamo trasmettere oggi è quello di
sostenere chi è in difficoltà, di accogliere e valorizzare ogni persona,
perché i limiti – quando li accettiamo e li comprendiamo – possono trasformarsi
in virtù e pregi.
Il mondo, per essere migliore, ha bisogno di tutti
noi.
E insieme, giorno dopo giorno, possiamo costruire una
scuola ,una comunità, un mondo dove ognuno
può sentirsi unico, capace e parte indispensabile del gruppo.
Gli alunni delle classi quarte e quinte hanno ascoltato con attenzione la
presentazione del libro, Oltre l’
Abilismo,guidata dalla prof.ssa Costantina Sabella e dalla maestra Adele Di Tillo. Quest’ultima, attraverso
esempi concreti, ha ribadito l’importanza di riportare al centro la persona,
con le sue storie, i suoi bisogni, le sue fragilità e le sue potenzialità.
Solo riconoscendo la complessità e la ricchezza
dell’essere umano e non limitandosi a ciò che una persona sa o non sa fare è possibile andare oltre l’abilismo.
Il suo intervento ha offerto ai partecipanti
uno spunto prezioso: educare all’intelligenza emotiva significa creare le
condizioni perché ciascuno possa sentirsi accolto, compreso e rispettato. Solo
così si può promuovere una cultura dell’inclusione che nasce dal sentire e dal
riconoscimento reciproco .
Non solo il 3 dicembre, ma l’augurio che ogni giorno possa essere come il 3 dicembre:
questo è stato il messaggio della referente per l’inclusione del nostro istituto,
l’insegnante Glave Lia, che ha
raccontato la storia esemplare di Laura:
bambina, ragazza, adolescente che, nonostante le difficoltà, è riuscita a
superare barriere e ostacoli che spesso nemmeno riusciamo a riconoscere.
Con determinazione ha seguito i propri sogni,
raggiungendo gli obiettivi che si era prefissata e laureandosi in Psicologia.
Proprio come suggerisce il titolo del libro Oltre
l’abilismo, Laura è riuscita ad andare oltre, superando barriere fisiche,
sociali e culturali grazie alla sua tenacia e al sostegno di chi ha creduto in
lei.
La sua è una testimonianza potente, capace di ricordare che il valore di una persona non risiede nelle sue abilità, ma nella sua unicità e nella sua capacità di affrontare il mondo con coraggio e autenticità.
Ecco le attività svolte nelle classi :
Gli alunni della classe prima sono stati introdotti al tema della disabilità attraverso un racconto semplificato. A partire dalla narrazione è stato analizzato insieme il significato della parola “disabilità”, approfondendo alcuni esempi concreti per favorire la comprensione del concetto.
Successivamente è stata presentata la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): il significato, le finalità e le situazioni in cui può essere utile. Sono stati mostrati esempi di pittogrammi e brevi messaggi costruiti con questo sistema comunicativo.
Per consolidare quanto appreso, la classe ha ascoltato e osservato una filastrocca sul tema della diversità, proposta proprio in versione CAA, utilizzata come spunto di riflessione.
L’attività è proseguita con una caccia al tesoro in aula: i bambini, divisi in piccoli gruppi, hanno collaborato per ritrovare e ricomporre un messaggio in CAA, che recitava “Noi siamo tutti diversi”. L’esperienza ha favorito la cooperazione, la partecipazione attiva e la decodifica dei simboli.
A conclusione del percorso, ogni alunno ha realizzato un pittogramma personale ispirato allo stile della CAA, per esprimere un pensiero individuale sull’esperienza vissuta e sul tema della disabilità.
La classe seconda ha visionato alla LIM il video “Gnomo Rametto e la giornata delle persone con disabilità”.
Al termine, gli alunni hanno approfondito il tema attraverso
una discussione guidata e hanno realizzato un cartellone con tanti cuori, sui
quali ciascun bambino ha scritto una parola o una frase legata al tema della
disabilità.
Il messaggio arrivato ai bambini è stato semplice ma potentissimo: dobbiamo imparare a guardare gli altri con il cuore.
“Che cos’è la disabilità?” E' stato il primo input del dibattito proposto in classe quarta A. L’attività, di tipo ludico-riflessivo integrata con la visione del cortometraggio “Il pentolino di Antonino”.
Gli alunni hanno scritto il loro primo pensiero sul tema della disabilità e lo hanno inserito in una “teca del prima”. Successivamente si è passati alla comprensione del cortometraggio: guidati dall’insegnante, gli alunni hanno riflettuto su cosa fosse per loro la disabilità e su come la percepissero.
Hanno quindi scritto un secondo messaggio, inserendolo nella “teca del dopo”.
Attraverso la lettura e il confronto dei biglietti, i bambini — accompagnati dall’insegnante — hanno potuto osservare come le loro opinioni fossero cambiate grazie a una prospettiva nuova, più empatica e consapevole.
Le classi terze, la quarta e la quinta hanno scelto di svolgere un laboratorio a classi aperte, partendo
dall’esperienza concreta degli insegnanti. È stato spiegato il significato di
questa giornata così speciale, il valore dell’inclusione e ciò che rende unico
ogni individuo.
Attraverso la visione del cortometraggio Ian, gli insegnanti hanno guidato gli alunni alla comprensione dei concetti di esclusione
e indifferenza, atteggiamenti che
possono ferire profondamente, e dell’importanza che può avere anche un solo
gesto di aiuto, anche quando ci sembra qualcosa di semplice o scontato.
Ian, attraverso la sua storia ,ha mostrato ai bambini che grazie alla sua unicità e al suo sorriso , pur non potendo parlare , è riuscito a
rafforzare l’amore del gruppo, tenendo uniti i cuori di tutti i suoi amici.
Impariamo da queste storie che non dobbiamo mai fermarci a ciò che una persona non sa fare, ma a ciò che può fare, al suo valore e al contributo che porta in una comunità.
Successivamente, gli alunni hanno svolto una scheda operativa completando
delle frasi con parole che potessero favorire l’accoglienza, l’amicizia e
l’inclusione. Gli insegnanti li hanno guidati nella scelta di un colore — rosso, giallo, verde o blu — ciascuno
associato a un valore importante: coraggio, gentilezza, aiuto reciproco e
rispetto.
Il colore scelto doveva essere “donato” al
compagno con cui ciascuno aveva legato di meno.
Il risultato? Nel gesto del donare
si sono creati nuovi sguardi, nuovi sorrisi e sono nate nuove amicizie.
Infine, gli alunni hanno svolto l’attività ludica “Il gioco dei sensi”, che prevedeva di orientarsi senza utilizzare la vista. Attraverso questa esperienza hanno compreso un messaggio fondamentale: l’importanza della fiducia, dell’ascolto e della consapevolezza delle barriere sensoriali che alcune persone possono incontrare ogni giorno.
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